
I 10 tipi di piante grasse da interno più semplici da coltivare
15 gennaio 2023 • 10 minutiResistenti e bellissime, queste piante fanno bella figura anche se ci si dimentica di annaffiarle per un po' di tempo.
Innaffiare l'orchidea è un gesto importante che bisogna compiere regolarmente per evitare di danneggiarla. Ci sono principalmente tre modi per farlo, e sono tutti inclusi in questa guida completa.
Data di pubblicazione: 12 dicembre 2021
•Ultimo aggiornamento: 25 aprile 2022
•5 minuti
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Se ti stai chiedendo come innaffiare l’orchidea sei nel posto giusto. In questo articolo troverai tre modi semplici per imparare a bagnare correttamente l’orchidea senza rischiare di danneggiare la pianta e le sue radici, facendole seccare o rischiando di farle marcire. Le radici secche infatti, come puoi approfondire meglio qui, sono spesso causate da un regime di irrigazione errato, così come le radici marce.
Prendersi cura di queste piante, come spiegato in questa guida completa, è molto più semplice di quanto si pensi, sebbene sia erroneamente ritenuto il contrario.
In generale, le orchidee coltivate in vaso come piante d’appartamento provengono dalle regioni tropicali. Questo non significa però che amino l’umidità costante, anzi. Le radici delle orchidee hanno bisogno di molta aria e possono fare la fotosintesi esattamente come fanno le foglie alla luce del sole. La pianta, tra l’altro, ha bisogno di asciugarsi tra un’annaffiatura e l’altra. Quindi, se vi state chiedendo quanta acqua dare alle vostre orchidee, è meglio darne loro meno del necessario che troppa.
Di quanta acqua hanno bisogno le orchidee dipende in ogni caso da diversi fattori come stagione, temperatura della casa, posizione ed esposizione alla luce, oltre che quale metodo si usa per bagnare la pianta e dal tipo di substrato utilizzato, come quello a base di fibra di cocco. Solitamente, tenere d’occhio le radici aiuta molto a capire se si sta seguendo un regime di irrigazione corretto.
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Come anticipato, ci sono diversi fattori da tenere in considerazione quando si deve programmare ogni quanto bagnare le orchidee. Sebbene non ci sia una regola ben definita e valida per tutte le varietà di questa pianta e nonostante solitamente sia consigliato innaffiare l’orchidea circa una volta a settimana, in concomitanza alla sua fertilizzazione durante la stagione di crescita, ecco di cosa bisogna tenere in considerazione per programmare le innaffiature di questa bellissima pianta da interno:
Una cosa importante da tenere a mente è quale acqua utilizzare per annaffiare le orchidee. Per molto tempo veniva utilizzata esclusivamente l’acqua piovana, perchè ritenuta più naturale rispetto a quella di rubinetto. Ad oggi, usare l’acqua di rubinetto non è affatto sbagliato, ma essendo trattata potrebbe rilasciare depositi sulle foglie o sul terriccio, dato che potrebbe avere quantità maggiori di sale e di calcio rispetto alla pioggia. In questo caso, sarebbe bene prestare attenzione al colore delle foglie e depositi solidi sul terriccio ed eventualmente utilizzare un tipo di acqua diverso, come quella in bottiglia.
Dopo aver capito di quanta acqua ha bisogno l’orchidea da interno ed ogni quanto la si deve innaffiare, passiamo al primo metodo per bagnarla. Questa soluzione consiste nell’innaffiare l’orchidea per immersione, ovvero bisogna immergere completamente la pianta in un contenitore colmo d’acqua fino a raggiungere la corona della pianta, lasciandola in ammollo per circa 10-15 minuti, in modo che sia le radici che il terriccio assorbano bene l’acqua. Dopodichè, sarà necessario lasciar asciugare l’acqua in eccesso presente all’interno del vaso di supporto, per cui si dovranno attendere altri 5-10 minuti prima di poter rimettere l’orchidea nel suo vaso abituale.
Il metodo che permette di innaffiare l’orchidea per immersione, come anche i successivi, andrebbe effettuato periodicamente e non appena il terriccio della pianta è completamente asciutto. Inoltre, sarebbe meglio bagnare la pianta durante il mattino, in modo da permettere ad eventuali gocce d’acqua presenti sulle foglie di evaporare velocemente durante le ore diurne, in cui solitamente fa più caldo in casa.
Se dovessi notare delle goccioline d’acqua tra le foglie e lo stelo cerca di asciugarle in fretta con un panno perchè altrimenti c’è il rischio che la pianta marcisca.
Il secondo metodo consiste nel posizionare dei cubetti di ghiaccio, da 1 a 3 a seconda della dimensione della pianta e del cubetto stesso, direttamente sul terriccio. Questo è un ottimo modo per annaffiare le orchidee senza avere la preoccupazione di bagnarle eccessivamente e causare marciume delle radici. Il ghiaccio, infatti, sciogliendosi lentamente, bagna nel modo migliore possibile la pianta, rilasciando la quantità giusta di acqua e di umidità ed evitando ristagni d’acqua all’interno del vaso, come mostrato in questo video:
Potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma il ghiaccio non danneggia la pianta e può essere utilizzato senza problemi per innaffiare l’orchidea. Questo metodo permette di risparmiare molto tempo, ed inoltre garantirà alla pianta di essere bagnata in modo corretto. Questo tipo di annaffiatura andrebbe ripetuta ogni settimana ma, tenendo in considerazione quanto detto prima, bisogna valutare tutti i fattori che incidono sul regime di irrigazione scelto.
Se non si può rimuovere l’orchidea dal vaso per immergerla nell’acqua, o se si ha paura ad usare i cubetti di ghiaccio, il classico modo di bagnare l’orchidea con l’annaffiatoio come si fa con la maggior parte delle piante da interno va più che bene. Tuttavia, questo è forse il metodo che più vi farà rischiare di bagnare eccessivamente la pianta e causare marciume alle radici, a patto che non regoliate e misuriate con precisione la quantità d’acqua che usate per innaffiare l’orchidea.
Per non sbagliare, misurate il peso della pianta aiutandovi con una bilancia quando l’orchidea è ben asciutta. Fate in modo che tra un’innaffiatura e l’altra il peso della pianta da asciutta raggiunga sempre lo stesso valore: così facendo, si può essere sicuri di non bagnare eccessivamente la pianta e soprattutto di non farlo quando non è realmente necessario.