
I 10 tipi di piante grasse da interno più semplici da coltivare
15 gennaio 2023 • 10 minutiResistenti e bellissime, queste piante fanno bella figura anche se ci si dimentica di annaffiarle per un po' di tempo.
Le orchidee sono spesso tenute in casa per via della loro bellezza. Sapere come curarle è fondamentale per mantenerle sane e forti, ed in questa guida imparerete tutto quello che serve conoscere.
Data di pubblicazione: 6 settembre 2021
•11 minuti
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Le orchidee sono una pianta meravigliosa da regalare ai vostri cari ma purtroppo hanno la cattiva reputazione di essere difficili da mantenere in vita. In realtà, con un po’ di conoscenza e pazienza, scoprirete che le orchidee sono sorprendentemente facili da curare in vaso in casa ed è del tutto possibile mantenere un’orchidea viva per anni.
Molte orchidee da interno infatti possono essere facili da curare in vaso se vi prendete del tempo per capire di cosa hanno bisogno, dato che non sono come le tradizionali piante casalinghe. Sono piante epifite, ovvero non crescono nella terra ma piuttosto appese alla corteccia degli alberi.
In questa guida completa troverete tutto quello che dovete sapere per curare la vostra orchidea coltivata in vaso in casa. Iniziamo!
Prendersi cura di una pianta di orchidea in casa, come detto, non è difficile, specialmente se supportati da una delle numerose app per la cura delle piante. Ci sono alcune semplici indicazioni da seguire per riuscire a mantenerla fiorita per diversi mesi all’anno, oltre che per curarla e tenerla viva per diversi anni.
Il primo consiglio da seguire riguarda come annaffiare le orchidee in vaso in casa. Prima di tutto, sfatiamo una leggenda sulle orchidee: anche se si trovano comunemente a crescere selvatiche nelle foreste pluviali tropicali, le orchidee da interno non hanno bisogno di annaffiature abbondanti come molti pensano.
Infatti, il modo più comune in cui le persone danneggiano un’orchidea è perchè la innaffiano troppo. Quando si tratta di annaffiare un’orchidea, la regola d’oro è di assicurarsi che la pianta non sia costantemente immersa nell’acqua: si rischia solo di far crescere un’orchidea con le radici marce.
Di seguito potete trovare tre modi in cui innaffiare l’orchidea in vaso, e se lo desiderate potete approfondire l’argomento leggendo questo articolo.
La maggior parte delle orchidee ha un vaso di supporto che contiene un substrato composto da terra e corteccia, sebbene sia possibile usare la fibra di cocco, più economica e sostenibile. Questo sarà poi inserito all’interno di un ulteriore vaso, solitamente utilizzato per estetica dato che l’orchidea solitamente viene tenuta in casa.
Usando acqua distillata o acqua di rubinetto bollita ma lasciata raffreddare, riempite il vaso esterno ed il vaso di supporto per l’orchidea in modo che le radici siano completamente sommerse dall’acqua.
Riempite d’acqua l’orchidea in vaso appena sotto la corona. Lasciatela poi in ammollo per circa 10-15 minuti, dopodichè rimuovete l’acqua dal vaso e lasciate scolare l’orchidea per altri 5 minuti.
Una volta che l’orchidea ha drenato tutta l’acqua in eccesso, rimettetela dentro il suo vaso e riposizionatela in casa.
Quanto spesso è necessario innaffiare l’orchidea per immersione è presto detto: a seconda di dove è posizionata e dal periodo, innaffiate l’orchidea con questo metodo una volta a settimana.
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Sì, avete letto bene. I cubetti di ghiaccio, di piccole/medie dimensioni, sono un ottimo modo per innaffiare le orchidee. Usare dei cubetti di ghiaccio per innaffiare l’orchidea in vaso ha ben 4 vantaggi:
Quanto spesso si deve annaffiare l’orchidea in vaso in casa con i cubetti di ghiaccio dipende dalla stagione e del luogo in cui l’orchidea è tenuta. Come regola generale, mettete un cubetto di ghiaccio due volte alla settimana sul substrato del vaso, sotto le foglie.
Fate attenzione a non lasciare troppa acqua nel vaso e rimuovete l’acqua in eccesso se notate che l’acqua si accumula sull’orchidea.
Se non ritenete l’immersione o i cubetti di ghiaccio metodi adatti alla vostra situazione, o se l’orchidea non può essere rimossa dal suo vaso, potete provare il tradizionale modo di innaffiare le piante, bagnandole poco alla volta.
Se usate questo metodo, però, fate attenzione. Se l’orchidea non può essere rimossa dal suo vaso, l’acqua potrebbe non defluire se il vaso non ha fori di drenaggio.
Con questo metodo usate l’acqua con parsimonia perché le orchidee soffrono quando si trovano in troppa acqua. Inoltre, non versate l’acqua direttamente sulla pianta e fate attenzione che penetri fino alle radici. Evitate di bagnare le foglie. Se dovesse capitare, tamponate l’umidità in eccesso con un asciugamano per far in modo che non marciscano.
Quanto spesso bisogna innaffiare l’orchidea in vaso con questo metodo, anche in questo caso, dipende della stagione e dalla posizione della vostra pianta. Solitamente, un bicchiere di acqua a settimana dovrebbe essere sufficiente.
Il colore delle radici, come spiegato anche qui, è un ottimo indicatore dello stato di salute e soprattutto se la quantità d’acqua con cui state innaffiando l’orchidea è quella corretta nel caso delle orchidee da interno.
Soprattutto all’inizio, per sapere quando innaffiare le orchidee va effettuato qualche esperimento. Tenete a mente che le lunghe giornate estive possono richiedere di annaffiare l’orchidea di più e le brevi giornate invernali richiederanno meno acqua. In particolare, in base alla varietà di orchidea, questa avrà bisogno di più o meno acqua.
In generale, controllate il colore delle radici e seguite queste indicazioni:
Se il colore delle radici è simile a questo, state innaffiando correttamente l'orchidea
Un altro modo semplice per giudicare se l’orchidea ha bisogno di essere annaffiata è quello di usare il dito per controllare il terriccio:
L’umidità è un fattore importante per le orchidee da interno perché serve a ricreare le condizioni dell’habitat naturale della pianta, che naturalmente è fondamentale per farla prosperare.
Ci sono diversi modi per creare l’umidità ideale per la vostra pianta, ma il metodo di gran lunga più semplice per le orchidee da interno è quello di nebulizzarle regolarmente. Per nebulizzare correttamente la pianta è necessario spruzzare regolarmente dell’acqua sull’orchidea con un classico spruzzino.
Spruzzate quindi le foglie dell’orchidea e le radici fino a due volte al giorno, a seconda della posizione della pianta in casa. Può sembrare una quantità eccessiva, ma l’acqua evapora molto rapidamente. Se possibile, usate acqua distillata o acqua bollita nel bollitore e raffreddata per la nebulizzazione. L’acqua di rubinetto potrebbe essere troppo calcarea, specialmente in alcune grandi città, e questo farà sì che le foglie delle orchidee si coprano di crosticine bianche.
Oltre che essere antiestetico, i residui potrebbero impedire all’umidità di penetrare nella foglia. Una nebulizzazione insufficiente e la mancanza di umidità possono portare ad alcuni problemi. Se notate una delle seguenti cose, aumentate la nebulizzazione:
Come la maggior parte delle piante, la luce ottimale è la chiave assoluta per mantenere le orchidee felici. La cosa più importante da tenere a mente è: mai mettere l’orchidea alla luce diretta del sole. La pianta rischia di ustionarsi in poche ore, quindi tenete d’occhio l’esposizione e la luce che l’orchidea riceve e scegliete una posizione adatta di conseguenza.
Un posto ideale per l’orchidea da interno è una stanza che rimane a una temperatura costante durante il giorno, lontano da correnti d’aria, e dove può ricevere luce solare indiretta. La luce del sole indiretta è semplicemente la luce del sole che è stata filtrata rimbalzando su un muro o attraverso un oggetto prima di colpire l’orchidea.
In sostanza, posizionate l’orchidea in vaso in una zona della casa in cui il sole non la colpisce direttamente ma fate in modo che la pianta riceva comunque della luce durante il giorno. Questo è fondamentale per farla crescere in modo rigoglioso e farla vivere per molti anni.
Se si usa un fertilizzante liquido come questo, non lo si dovrebbe mai versare sulle foglie della pianta perché questo le brucerà. Utilizzate una brocca con beccuccio stretto, sollevate le foglie e versate una quantità sufficiente di fertilizzante nel terreno.
Nella settimana in cui nutrite l’orchidea con del fertilizzante non sarà necessario innaffiarla. In ogni caso, rispettate le indicazioni riportate sulla confezione del fertilizzante che avete acquistato. Fertilizzare le piante è importante per farle crescere belle, sane e forti, ma usarne troppo le danneggerà: per questo bisogna scegliere consapevolmente un fertilizzante NPK o produrne uno biologico in casa per adattarlo ad ogni esigenza.
Due fertilizzanti per le orchidee che abbiamo testato con ottimi risultati e che consigliamo sono questi:
In ogni caso, ricordate di non aumentare mai la concentrazione del fertilizzante raccomandata. In genere, è preferibile fertilizzare le orchidee più frequentemente con dosi minori, come spiegato in questo articolo. Se state utilizzando il fertilizzante in maniera eccessiva ve ne accorgerete immediatamente. Le foglie che cadono ed hanno un colore verde molto scuro possono essere un segno di fertilizzazione eccessiva.
Quando l’orchidea raggiunge il suo picco di fioritura, i suoi fiori durano fino a 12 settimane. Dopo questo periodo, possono sbiadire o cadere dai loro steli. Quando ciò avviene, è il momento di potare l’orchidea.
Per prima cosa, controllate se lo stelo è sano o in cattive condizioni:
Potare un’orchidea per la prima volta può sembrare scoraggiante. Tuttavia, seguendo i prossimi consigli dovreste aspettarvi che l’orchidea produca i suoi bellissimi fiori per il prossimo ciclo di fioritura. Quando potate, tenete presente che le orchidee sono piante molto fragili e non possono essere trattate come si farebbe con un arbusto.
Come potare l’orchidea in vaso_
Se state potando l’orchidea per la prima volta, tagliate lo stelo appena sopra la tacca/nodo dove il primo fiore era sbocciato. Questo permetterà ad un nuovo germoglio di spuntare. Se invece lo stelo è malato, e potete accorgervene perchè sarà particolarmente duro al tatto e di colore marrone o giallo, oppore se la pianta ha rifiorito almeno una volta, dovreste tagliare un paio di centrimetro sopra la base del gambo. Questo permetterà all’orchidea di concentrare la sua energia nella produzione di nuove foglie e radici forti.
Buona coltivazione!
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